I commercianti rivogliono il mercato sul Corso e Canzio più presente

TERAMO – Non c’è soltanto la richiesta di riprendere e finire al più presto i lavori su Corso San Giorgio da parte dei commercianti. Adesso arriva anche quella di riposizionare il mercato del sabato nell’area libera da cantiere: «Il sabato è proprio la giornata peggiore sotto l’aspetto del calo degli incassi – dicono – perchè il corso si svuota per la presenza delle bancarelle da piazza Martiri in giù».
«E’ da oltre due mesi che il mercato è stato spostato a Piazza Martiri – dicono i comercianti in un comunicato -, ma nessuna mattonella è stata posizionata, tutti gli operatori commerciali si chiedono perché fu fatta tale operazione quando al Comune si era a conoscenza della errata fornitura dei materiali e dei ritardi che ci sarebbero stati per la posa in opera, sia per le verifiche che per eventuali nuove forniture in sostituzione di quelle errate, come poi purtroppo a spese nostre si è verificato».
Stavolta però i commercianti si rivolgono per la prima volta in questa vicenda, all’assessore al commercio, Roberto Cabzio, invitandolo ad «essere più vicino, nel cercare di dare soluzioni alle varie problematiche del momento di attuale emergenza. In molti vociferano che con la delega al verde pubblico – dicono i commercianti – dedichi un tempo sproporzionato al giardinaggio con il fine di coltivare voti e consensi elettorali». E tornano poi sui mancati affari e sull’indennizzo per i danni ricevuti dal ritardo dei lavori: «Ci risulta che un assessore costi al netto ai teramani circa 1.800 euro, e che il costo sommato a quello di sindaco e presidente del consiglio superi abbondantemente i 30mila euro mensili: vista la situazione di difficoltà che stanno vivendo le attività del Corso principale – dicono i commercianti – si chiede loro di rinunciare a tali somme e di accantonarle a mò di indennizzo per gli operatori in difficoltà, al fine di garantire gli stipendi ai loro dipendenti, oneri sociali, gli interessi passivi sugli scoperti bancari e quant’altro, causa il più che dimezzato dei fatturati per tutta l’annualità del 2016 ed oltre fino a quando dureranno i lavori in essere».